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Storia della Chiesa Collegiata

La Madonna

La Madonna è rappresentata secondo schemi ricorrenti in Toscana nel XIII secolo: la Vergine tende in avanti gli avambracci e tiene lo scettro nella mano destra mentre con la sinistra sorregge il Bambino. Questi, anzi essere collocato al centro ed in perfetta frontalità, è seduto sul ginocchio sinistro della Vergine con la mano destra alzata in atto di benedire. Il gusto schiettamente romanico si manifesta nella squadratura delle forme e nella semplificazione dei panneggi che si sovrappongono fra le ginocchia con profondi incavi creando una figura grave animata da una bellezza regale e semplice al tempo stesso. In particolare la veste della Vergine è impreziosita sul bordo del collo da una caratteristica decorazione a bottoni vitrei e il più grande, sul petto, reca la data del 1255 e il nome di un "Lipus Optimus Vir", stessa scritta che figura anche sull'alzato del basamento quadrangolare, con gli angoli smussati la cui decorazione ripropone i grafismi tipici dei tappeti arabi. on sappiamo se quel "Lipo Ottimo" fu l'esecutore oppure il committente dell'opera. Oltre che dagli originali bottoni, la veste è ornata da una cintura con la fibbia-nodo dal lembo cadente decorato con piccoli fiori stilizzati. Lo stesso preziosismo delle vesti è riproposto anche nel trono, lavorato sui gradini a fascie continue con tecniche diverse a simulare diversi materiali. Fino a poco tempo fa la statua è attribuita alla scuola di Giotto e comparve anche alla mostra giottesca del 1937. Sono invece aggiunte ottocentesche lo scettro e le corone d'argento. Fino a poco tempo fa la Madonna col Bambino era coperta da un drappo che veniva sollevato soltanto in occasione di matrimoni o funerali. Attualmente, invece, la si può ammirare quotidianamente nell'urna situata nella cappella absidale destra in tutto il suo splendore, recuperato dopo il restauro effettuato nel anno giubilare 2000.


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