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16 Aprile

Santi Leonida e sette compagne, martiri

Dal Martirologio

A Corinto nella regione dell’Acaia in Grecia, santi Leonida e sette compagne, martiri, che, dopo aver patito vari supplizi, furono annegati in mare.

I loro nomi sono: sante Carissa, Galina, Teodora, Nica, Nunezia, Callide, Basilissa.

Altri Santi

Dal Martirologio

A Saragozza in Spagna, commemorazione dei santi Ottato e diciassette compagni, martiri, che durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano furono sottoposti a tortura e uccisi; il loro nobile martirio fu celebrato in versi da Prudenzio.

I loro nomi sono: santi Luperco, Successo, Marziale, Urbano, Giulia, Quintiliano, Publio, Frontone, Felice, Ceciliano, Evodio, Primitivo, Apodemio e altri quattro, che si dice si chiamassero tutti Saturnino.

Dal Martirologio

Sempre a Saragozza, commemorazione di santa Engrazia, vergine e martire, che, crudelmente torturata, sopravvisse ad ogni supplizio, recando per qualche tempo ancora sulle sue membra i segni di quelle ferite.

Dal Martirologio

Nello stesso luogo, commemorazione dei santi Caio e Cremenzio, che nella medesima persecuzione vinsero i supplizi perseverando nella fede in Cristo.

Dal Martirologio

Ad Astorga nel regno di Svevia sempre in Spagna, san Turibio, vescovo, che, su mandato del papa san Leone Magno, si adoperò per combattere vigorosamente la setta dei priscillianisti che si andava diffondendo nella Spagna.

Dal Martirologio

A Braga in Portogallo, san Fruttuoso, vescovo, che dapprima fu monaco e fondatore di cenobi, poi vescovo di Dume e, eletto infine vescovo metropolita di Braga dai Padri del decimo Concilio di Toledo, resse con prudenza al contempo sia questa Chiesa sia i suoi monasteri.

Dal Martirologio

In Scozia, san Magno, martire, che, conte delle isole Orcadi, abbracciò la fede cristiana; respinto dal re di Norvegia per aver protestato contro l’arroganza del suo popolo, fu poi trucidato con malvagio inganno mentre si recava inerme a trattare la pace con il cugino suo rivale nel dominio dell’isola.

Dal Martirologio

A Sebourg nell’Hainault, nel territorio dell’odierna Francia, san Drogone, che, desideroso di una vita semplice e solitaria, visse come pastore e pellegrino per il Signore, finendo i suoi giorni rinchiuso in una piccola cella.

Dal Martirologio

A Broni presso Pavia, commemorazione di san Contardo, pellegrino, che scelse una vita di estrema povertà e morì colpito da una malattia mentre era in cammino per Compostela.

Dal Martirologio

A Siena, beato Gioacchino, religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, che rifulse per singolare devozione verso la beata Vergine e adempì i precetti di Cristo portando su du sé gli affanni dei poveri.

Dal Martirologio

A Roma, san Benedetto Giuseppe Labre, che, preso fin dall’adolescenza dal desiderio di un’aspra vita di penitenza, intraprese faticosi pellegrinaggi a celebri santuari, coperto soltanto di una povera e lacera veste, nutrendosi soltanto del cibo che riceveva in elemosina e dando ovunque esempio di pietà e penitenza; fece di Roma la meta ultima dei suoi viaggi, vivendo qui in estrema povertà e in preghiera.

Dal Martirologio

Ad Avrillé presso Angers in Francia, beati martiri Pietro Delépine, Giovanni Ménard e ventiquattro compagne, che, quasi tutti contadini, furono fucilati durante la rivoluzione francese in odio alla fede cristiana.

I loro nomi sono: beate Renata Bourgeais, Giovanna Gourdon, Maria Gingueneau, Francesca Michoneau, Giovanna Onillon, Renata Séchet, Maria Roger, Francesca Suhard, Giovanna Thomas, vedove; Maddalena Cady, Maria Piou, Pierina Renata Pottier, Renata Rigault, Giovanna Maria Leduc, Maddalena Sallé, mogli; Maria Genoveffa e Marta Poulain de la Forestrie, Pierina Bourigault, Maria Forestier, Maria Lardeux, Pierina Laurent, Anna Maugrain, Margherita Robin, Maria Rochard.

Dal Martirologio

A Nevers sempre in Francia, santa Maria Bernarda Soubirous, vergine, che, nata nella cittadina di Lourdes da famiglia poverissima, ancora fanciulla sperimentò la presenza della beata Maria Vergine Immacolata e, in seguito, preso l’abito religioso, condusse una vita di umiltà e nascondimento.